lunedì 31 marzo 2014

UN MARCHIGIANO AL “JAZZ WORLD PHOTO”: ANDREA ROTILI, JAZZ PHOTOGRAPHER

Sono marchigiana, amo il jazz perciò questa notizia non poteva che incuriosirmi e rendermi orgogliosa dei traguardi raggiunti da un mio conterraneo: il fotografo Andrea Rotili.
La notizia è che lo scorso 21 Marzo è stata inaugurata la “Jazz World Photo” in Trutnov – Repubblica Ceca, mostra internazionale di fotografia jazz che ospiterà le 30 migliori opere, frutto di una precedente selezione, presentate dai professionisti del settore, provenienti da ogni parte del pianeta.
Tra le opere c'è quella di questo mio conterraneo, Andrea Rotili, elpidiense di nascita e Morrovallese di adozione, fotografo freelance che da alcuni anni è entrato nel contesto nazionale e internazionale immortalando i migliori artisti del mondo ai loro concerti e nelle rassegne internazionali di musica Jazz.
Andrea rappresenta l’Italia con una foto raffigurante Omar Sosa , scattata ad Umbria Jazz 2013, manifestazione nella quale il nostro professionista era accreditato tra i fotografi ufficiali, in occasione del 40° anniversario. (fonte Andrea Censi, www.informazione.tv).





L'ho subito contattato per porgli alcune domande. Di seguito l'intervista.


INTERVISTA AD ANDREA ROTILI


Andrea, sei un appassionato di jazz e fotografia da più di 20 anni: nasci da subito come fotografo di jazz o è stata un'evoluzione che hai maturato nel tempo?
La musica ha sempre avuto un posto di prim'ordine nella mia vita, all’età di 15 anni già ascoltavo la musica jazz, jazz fusion e, quasi immediatamente, è nata la passione per la fotografia. Sono però state sempre distanti; solo 2 o 3 anni fa si sono incontrate, quasi per caso. Ero andato ad un concerto di Paolo Fresu e Uri Caine e ho portato la reflex digitale. Ero in quarta fila e ho scattato qualche foto. Quando le ho guardate, ho immediatamente sentito la musica attraverso l’immagine, le emozioni trasmesse dell’artista: era nata la “mia fotografia jazz”.

Come si diventa fotografi di jazz, un settore così specifico? 
Per me è stato importante conoscere la musica jazz, lo scatto è una conseguenza delle emozioni che si provano quando si è sotto il palco o in scena con l’artista.

Oggi puoi vantare importanti collaborazioni: All About Jazz, Jazzit e Musica Jazz, numerosi festival e artisti: chi ha creduto per primo in te? 
Prima di tutto chi mi sta vicino, mia moglie che mi ha sempre incoraggiato e spronato ad andare avanti, poi le foto hanno iniziato a girare il web e le testate giornalistiche: è stato un consenso generale.

Come hai iniziato ad interessarti alla fotografia di jazz, quali sono i Maestri che ti hanno ispirato?
Inizialmente ho frequentato corsi di fotografia del settore, poi ho osservato e studiato le foto dei grandi maestri come: Giuseppe Pino, Roberto Polillo, Erman Leonard, William Claxton, e altri non specificatamente di fotografia jazz come Robert Doisneau e Henri Cartier-Bresson e Irving Penn.

La foto che sarà al Jazz World Photo è quella del famoso pianista cubano Omar Sosa, fotografato all’Umbria Jazz 2013. Com'è nata questa foto? 
Era al concerto del Teatro Morlacchi in occasione del 40° anniversario di Umbria Jazz 2013, Omar Sosa suonava in duo con Paolo Fresu. C’era un'atmosfera particolare creata dalla maestria dei due artisti. Volevo cercare un momento particolare, una foto che trasmettesse emozioni allo spettatore: i grandi occhiali di Omar Sosa riflettevano la tastiera e quale modo migliore se non attraverso i suoi occhi.

Come riesci ad instaurare un rapporto con l'artista che fotografi?
Non è facile, assolutamente. Prima cosa: instaurare un rapporto di fiducia reciproca con l’artista, bisogna creare un feeling per poter mettere il musicista a suoi agio. Se al primo impatto pensiamo solo a scattare, non credo che le foto trasmettano emozioni.

Raccontaci una o più sessions che ti hanno colpito per il rapporto che si è creato con il fotografato...
A gennaio ho avuto l’opportunità  di essere presente al set della registrazione di un film su Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura. Stavo scattando delle foto al soundcheck e ad un certo punto il regista mi chiama e mi dice: vai in mezzo agli artisti, scatta le foto che vuoi, ti inserirò in alcune scende del film. Strepitoso e unico!

Il / la musicista più simpatico/a e disponibile che hai fotografato?
Il maestro Renato Sellani a Umbria Jazz. Nonostante la sua età, la sua bravura e la sua esperienza, dopo aver suonato con il grande bassista Massimo Moriconi, si è messo seduto su un tavolo, ha mangiato della frutta e mentre si accendeva una sigaretta, ha iniziato a raccontare la sua vita da musicista: un incanto ed un contesto nel quale la fotografia jazz esprime al meglio l’animo dell’artista.

L'immaginario del Jazz deve moltissimo alla fotografia. Chi è stato secondo te, il primo grande fotografo della storia che ha saputo specializzarsi in quello e ha creato un linguaggio? 
William Claxton e, in Italia , Giuseppe Pino.

Qual'è stato, secondo te, il ruolo della fotografia nei confronti del jazz?
La musica jazz sembra essere una musica di nicchia, di elite: la fotografia jazz sta in qualche modo riducendo questo gap. Girano molte immagini sul web, questo contribuisce ad avvicinare molta più gente alla musica jazz e a creare interesse. 

Cosa sogna Andrea, cosa gli piacerebbe fotografare? C'è un artista in particolare che vorresti fotografare e non ne hai ancora avuto modo?
Sognare non è vietato, anzi è la linfa per progredire e avere nuovi traguardi, per cui vorrei continuare a seguire la strada intrapresa ma avendo più tempo, magari fotografare in qualche manifestazione e shooting fotografico oltreoceano. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto stare accanto a fotografi di un tempo nei jazz club e aver avuto la possibilità di fotografare l’ormai scomparso chitarrista jazz Wes Montgomery: un mito per me , visto che sono appassionato di chitarra jazz.

Grazie per la disponibilità, ancora complimenti e in bocca al lupo per gli impegni prossimi e futuri, Andrea!
Grazie a Te, Manuela!


LINK CORRELATI A QUESTO ARTICOLO:


ANDREA ROTILI OFFICIAL WEB SITE: http://www.andrearotili.com/

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