domenica 11 dicembre 2011

“A RÒTA” D'HER.. MAT!

Perdonate l'espressione “popolare”, ma dice tutto. È proprio quello che ci è capitato quando la scorsa estate abbiamo ascoltato il cd Hermanos, del Marcello Allulli Trio - MAT, appunto (Francesco Diodati alla chitarra, Ermanno Baron alla batteria e Marcello al sax tenore): è diventato una droga!



Il gruppo è attivo già da tre anni. Tre anni in cui insieme i tre si sono esibiti tante volte, tenendo concerti praticamente ogni settimana. Questo percorso li ha portati a sviluppare un sound tutto loro e un forte interplay grazie al quale la massima libertà espressiva è garantita ad ognuno dei musicisti, ognuno libero di cercale la propria variazione tant'è vero che nei live i brani vengono spesso e volentieri totalmente stravolti creando uno spettacolo sempre nuovo e imprevedibile.
Quando, infatti, li abbiamo sentiti suonare anche dal vivo, la dipendenza si è ancor più aggravata: tutta l'estate abbiamo ascoltato il cd in continuazione. È sì, ci piace proprio questo MAT, questi tre ragazzi dalle grandi prospettive di cui, siamo certi, sentiremo parlare a lungo.


Ci piace la loro sensibilità, la profonda umanità, i loro sorrisi sinceri: cose rare e preziose di questi tempi. La spontaneità, il senso dell'amicizia, del fare gruppo, dello stare insieme per creare qualcosa di bello: energie positive che, insieme alle indubbie doti artistiche di tutti e tre, Marcello Allulli, leader del gruppo, ha saputo con grande naturalezza incanalare in un progetto comune, il loro primo lavoro discografico insieme, in cui il talento compositivo di Marcello (autore di quasi tutti i brani) dispiega tutto il suo armamentarioimmaginario. Le sue composizioni sono il frutto di tanta musica ascoltata e assorbita, spesso intessute di echi e memorie delle culture popolari, senza trascurare la tradizione del jazz e del blues.


Edito nel 2011 da Zone di Musica, il disco si distingue per la fluidità con cui si amalgamano, in uno stile inconfondibile, sonorità provenienti dalle più disparate esperienze musicali e di vita vissuta che in un'armonia di generi si fanno materia sonora, racconti quasi tangibili di luoghi, culture, viaggi, utopie.
L'impatto è sorprendente, fresco, intenso, toccante, è tutto questo e anche di più: un crogiuolo di sensazioni ora malinconiche, profonde e commosse, ora inquiete, instabili. Questo disco cambia voltoascolto ad ogni brano: si passa dagli sprazzi psichedelici e i ritmi serrati di Ant, alle suadenti atmosfere medio-orientali di Madrid; dai momenti di concitata e impetuosa energia di E.E., Oscuro, B.B., alle linee melodiche appassionate e di grande forza evocativa di Time e Inno, (gli unici due brani non direttamente composti da Allulli essendo una riscrittura per sax della struggente ballad di Tom Waits, la prima e una nostalgica rivisitazione di una folk song irlandese, la seconda).
Questi passaggi peraltro non sono mai repentini ma ci accompagna di volta in volta, da un'atmosfera all'altra, un intro-assolo di ognuno dei musicisti, perfetti “traghettatori” di sentimenti: Marcello al sax, è raffinato sperimentatore, complice e persuasivo nell'accostare il neo-bop con la melodia mediterranea, l'avanguardia e il funk con la musica folklorica; Francesco Diodati è fantasioso e imprevedibile, il suo chitarrismo a tratti morbido a tratti graffiante instaura un estroso dialogo con gli altri strumenti; la batteria di Ermanno Baron è sfondoprotagonista dell'ensemble che accompagna ed emerge, affianca e serra il ritmo.
Ci sono poi delle partecipazioni eccellenti in questo disco: la tromba di Fabrizio Bosso impreziosisce gran parte dei brani, il piano di Glauco Venier e la chitarra di Antonio Jasevoli addolciscono e arrotondano le atmosfere di A S. R., Hermanos, e 7 Agosto, mentre un originalissimo quanto azzeccato coro scalda e commuove in Hermanos e 7 Agosto.
Ciò a lampante dimostrazione che le vie e le possibilità del jazz non sono ancora del tutto esautorate (un coro nel jazz solo Marcello se lo poteva inventare!), ma aspettano di essere percorse. Marcello Allulli lo ha fatto in modo meditato e coerente, con un risultato dal multiforme equilibrio e piacevole come pochi, dimostrando di saper varcare con sicurezza i limiti dei generi musicali.


INFO CD

MAT / MARCELLO ALLULLI TRIO FEATURING FABRIZIO BOSSO - HERMANOS
Marcello Allulli – tenor sax, Francesco Diodati – guitar / loops, Ermanno Baron – drums; Fabrizio Bosso – trumpet / electronics
Guest: Glauco Venier – piano (track 14), Antonio Jasevoli – guitar (track 15), Coro Hermanos (track 6, 13)
Sul cd: graphic design di Riccardo Gola – foto di Fabio Zayed and Glauco Comoretto

TRACKLIST:
E.E. / Ant / Intro... / L'ultimo sogno / Intro... / Hermanos / Time / Intro... / Oscuro / Intro... / Madrid / B.B / 7 agosto / Inno / A S.R. (bonus track)
Tutti i brani sono composti da Marcello Allulli tranne la traccia 7 di Thomas Walts, e la traccia 14 Irish Folk Song.


COME È NATO HERMANOS: MARCELLO ALLULLI RACCONTA
(dal booklet del cd)

“Tutto ebbe inizio l'estate del 2009 a Fabriano. Una calda serata, un concerto del MAT, le note della chitarra che introduce "Hermanos". Sembra un attimo, ed ecco, come un grande unisono del pubblico, il tema. Probabilmente ad oggi è stata l'emozione più forte che noi tre abbiamo mai provato su un palco...Mi sono commosso anche io che avevo preparato il pubblico all'insaputa dei Ermanno e Francesco.
E così quasi per gioco è nato il coro di Hermanos.
Poi sono venuti i giorni della registrazione, tre giorni di un freddo dicembre a Cavalicco, in provincia di Udine. Dopo aver registrato il primo giorno in trio e il secondo con Fabrizio, ecco arrivare al terzo giorno il pulmino che ha raccolto da tutta Italia i ragazzi del coro Hermanos. Prima però le magiche note del piano di Glauco...E così arriviamo alla fine della registrazione, ritrovandoci tutti a bere e a cantare, contaminando con la nostra gioia tutti gli avventori dell'agriturismo.
Sono stati giorni irripetibili, spontanei, diretti, intensi...".


ALCUNI VIDEO








PER CONOSCERLI MEGLIO: MAT – biografie:



Marcello Allulli – si diploma al Berklee College of Music nel 1994. Collabora stabilmente con l'Ottetto Mainerio e con il nonetto – che esegue musiche di Frank Zappa – diretti dal pianista Glauco Venier. Fa parte del progetto Logorhythm del batterista statunitense John Arnold. Suona stabilmente con Antonio Jasevoli, come co-leader nel trio R.A.J., insieme a Michele Rabbia, e nel quintetto Tributo a Jimi Hendrix.
Ha collaborato tra gli altri con Antonello Salis, Michel Godard, Dave Binney, Kenny Wheeler, Tony Scott, Pietro Tonolo. Ha suonato in numerosi festival e rassegne fra cui Università La Sapienza di Roma, Auditorium – Parco della Musica di Roma, Roma Poesia (Fondazione Baruchello), Clusone Jazz Festival, Umbria Jazz Festival, Jazz & Image a Villa Celimontana, Montalcino Jazz Festival, Jazz Aleey a Tel Aviv.
Attualmente si occupa della direzione artistica dello storico club romano Music Inn.










Francesco Diodati – nato a Roma nel 1983, inizia lo studio della chitarra a 12 anni. Con i suoi gruppi è risultato vincitore presso importanti concorsi internazionali e finalista presso il concorso europeo “Tremplin Jazz d'Avignon”. Ha suonato in Italia, Ungheria, Belgio, Francia, collaborando con nomi importanti del jazz italiano e non solo (Marco Tamburini, Flavio Boltro, Andy Gravish, Ada Montellanico, Daniele Tittarelli, Francesco Bigoni, Dan Kinzelman, MJ Urkestra, Mario Raja, Roberto Spadoni, Tony Cattano, Giovanni Ceccarelli, Dani Vaczi...)












Ermanno Baron – di formazione artistica articolata, coniuga la sensibilità del mondo accademico con la freschezza e la creatività del mondo jazzistico...Nel suo corso di studi incontra alcuni grandi musicisti trai quali maestri del calibro di Billy Hart, Eric Harland, Kenny Werner, Anders Jormin, Tim Berne...
Svolge un'intensa attività concertistica con alcuni tra i più apprezzati musicisti italiani, con i quali suona nei più importanti festival e club in Italia e all'estero. Tra le collaborazioni: Fabrizio Bosso, Ohad Talmor, Silvia Bolognesi, Flavio Boltro, Frank Tiberi, Francesco Bigoni, Daniele Tittarelli, Tony Cattano, Achille Succi, Roberta Gamberini, Famoudou Don Moye, Andy Gravish...


Nessun commento:

Posta un commento